La Ostsiedlung tedesca
(parte 8 di 9)
18° secolo
Gli zar sistematicamente ampliarono la loro sfera d'influenza verso il Mar Nero e il Caucaso. Queste conquiste vennero fatte a spese dell'Impero Ottomano1 e lo Zar si considerava il protettore dei cristiani che fino ad allora avevano vissuto sotto il dominio turco.
Caterina II di Russia
Molti agricoltori migrarono nella zona del Volga vicino a Saratov, vicino a Tsarytsin (Volgograd, Stalingrado), ad Ingria, ad Hirschenhof vicino a Jamburg, vicino a Berislav, nel Gouvernment Ekaterinoslav ed in Volinia, dopo il manifesto d'insediamento di Caterina II (1763) nel quale ai coloni vennero concessi grandi benefici.
Nel 18° e 19° secolo alla chiamata dello Zar risposero quei tedeschi che tenevano alla libertà religiosa. In particolare i membri delle chiese protestanti libere che volevano vivere indisturbati con le loro convinzioni religiose.
Gli imprenditori d'insediamento, i cosiddetti locatori, in cambio di privilegi speciali, cercavano di reclutare coloni rurali e borghesi. Il loro compito prevedeva di organizzare l'insediamento e di guidare i coloni fino a destinazione.
Il locatore nel villaggio funge da giudice
L'insediamento avveniva secondo il "diritto tedesco1" (ancora prima che nell’Impero esisteva già una legge tutta tedesca) e comprendeva la libertà personale, l’ampia disponibilità degli immobili, tributi fissi invece di prestazioni di servizi (corvée) e la giurisdizione propria.
insediamenti tedeschi nel 18° secolo
1 Diritto
tedesco = i significati
associati a questo termine sono diversi, e bisogna tenere conto del territorio
in cui viene applicato o all'origine delle norme giuridiche. Nel primo
caso si intende la legge applicata nell'attuale Germania, mentre per quanto
riguarda l'origine si intende la legge che proviene da fonti del diritto
nazionale tedesco.
La legge applicata in Germania non è affatto del tutto di origine
nazionale; tuttavia, poiché le varie tribù tedesche non formavano
uno Stato unificato, non avevano neanche una legge unitaria e quindi nelle
tribù germaniche originariamente si trovava solo il diritto nazionale.
I diritti delle singole tribù tedesche erano di natura misera, in
quanto, come osservò Tacito, davano più peso alle buone maniere
che alle buone leggi, e questo numero limitato di statuti giuridici veniva
riprodotto soltanto in modo verbale. La prima legge scritta fu la legge
salica dei Franchi. Solo dal 5° secolo seguirono altre raccolte di leggi
scritte in latino, le cosiddette „Leges barbarorum“. Oltre
a queste leggi popolari, successivamente nella monarchia franca, della quale
faceva parte anche la Germania, avevano importanza i regolamenti dei Re,
i cosiddetti capitolari. Di un vero e proprio diritto nazionale tedesco
si può solo parlare dopo la fondazione di un Regno tedesco indipendente
e dopo la deposizione di Carlo III il Grosso nel 887, quando la divisione
politica tra Germania e Francia venne effettuata in modo permanete.
Il diritto nei secoli successivi si sviluppò prevalentemente nel contesto
più ristretto dei diritti urbani, come la legge di Magdeburgo, quella
di Lubecca e quella di Colonia. Ai primi posti tra questi ultimi ci
sono lo “Specchio Sassone” (Sachsenspiegel), del 1230 circa e
lo “Specchio Svevo” (Schwabenspiegel) della fine del 13° secolo. Il
primo è l'immagine della vita giuridica nella Germania Settentrionale
dell'epoca, mentre l'ultimo è il prodotto dello sviluppo del diritto
nella Germania Meridionale.