In attesa del tempo escatologico1

(parte 1 di 3)

la fine del mondo
una cartolina del 1907

all'orientamento della teologia del pietismo appar-teneva fin dall'inizio una componente escatologica (apocalittica), cioè la concezione sul fine ultimo dell'umanità e dell' universo. I pietisti del primo periodo vissero completamente nella convinzione del ritorno di Cristo e per questo motivo vedevano nel presente ovunque i segni del tempo escatologico imminente.

Gesù si siede alla destra di Dio
Gesù si siede alla destra di Dio

Qui nasce la domanda spontanea: quando e per quale motivo i pietisti percepirono il loro presente come tempo escatologico? Quale speranza associavano al poi nascente Regno di Dio?

 

Già la prima comunità cristiana che, non molto dopo la crocifissione di Gesù, si riuniva a Pietro e agli altri discepoli del Signore, credeva, a differenza degli altri giudei, che Gesù era il Messia, che era risuscitato dai morti, che gloriosamente regnava accanto a Dio Padre e che tra breve, "sulla nuvola del cielo", sarebbe venuto a giudicare il mondo.

la seconda venuta di Cristo e i suoi seguaci; tra loro riformatori e pietisti come Arndt, Spener e Bengel
la seconda venuta di Cristo e i suoi seguaci;
tra loro ci sono riformatori e pietisti come Arndt, Spener e Bengel
Filippo Melanchton
Filippo Melanchton

 

Anche i riformatori (Martin Lutero, Filippo Melanchton, Ulrico Zwingli, Martin Bucer, Giovanni Calvino, Johannes Brenz, Johannes Bugenhagen e altri) erano pieni di aspettative apocalittiche.

Per spiegare lo sfondo teologico o biblico delle pietistiche aspettative apocalittiche e la sua terminologia, è necessario approfondire due passaggi della Bibbia. In tempi diversi e correnti diverse preferirono così o l'una o l'altra versione.

 

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1 L'escatologia è, nelle dottrine filosofiche e religiose, la riflessione che si interroga sul destino ultimo dell'essere umano e dell'universo.