La scolastica

La scolastica è il sapere ecclesiastico che dominò dall'anno 1100 fino all'umanesimo (13°-16° secolo) e alla riforma (16° secolo) e in certi ambienti fino al 17° secolo; la scolastica è la scienza che collega la teologia con la filosofia.

La scolastica ha le seguente caratteristiche:

- è legata rigidamente ad alcune autorità normatrici insuperabili, cioè, prima di tutto, alla dottrina della Chiesa (sacra scrittura, dogma ecclesiastico e decisioni dei dottori della Chiesa) e, in secondo luogo, alla scienza dell'antichità e specialmente alla filosofia di Aristotele. La scienza per l'uomo medioevale non era una autonoma e libera ricerca della realtà, ma un'assimilazione spirituale del materiale di conoscenza a lui offerta dall'autorità.

- abbracciava veramente tutti i rami del sapere medioevale, ma essa era in prima linea teologia. Come nel medioevo la Chiesa era la grandezza dominante della civiltà, così nella scolastica la teologia era la scienza dominante sulle altre, specialmente sulla filosofia; la filosofia era considerata l'ancella della teologia.

 

Il primo scolastico importante fu Anselmo, abate del chiostro di Bec in Normandia ed infine arcivescovo di Canterbury che cercò di rendere comprensibile la fede cristiana senza l'autorità della Bibbia e della Chiesa. Il punto di partenza del suo pensiero era la frase di Agostino: "credo ut intelligan; Intelligo, ut credam" (credo per comprendere, comprendo per credere); in altre parole: credo per capire l'ineffabile mistero di Dio e, avendo infine compreso Dio, posso a maggior ragione credere. In altri termini Anselmo pur sottoponendosi alla fede della Chiesa, cercò di elevarla a conoscenza. Con ciò riconosce alla ragione umana la capacità di dimostrare la necessità del dogma ecclesiastico.

 

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